Il Faggio Rosso
La storia di questo meraviglioso faggio rosso ci permette di raccontare alcune delle scelte compiute dalla Fondazione Cosso nel recupero e nella tutela del Parco.
Dopo lunghi anni di abbandono, dal 2008 è iniziato un imponente lavoro di restauro che ha contemplato l'abbattimento soltanto degli alberi morti o che rappresentavano, per la loro instabilità, un pericolo per i visitatori.
Per gli alberi malati ma stabili, solo dove necessario, si è optato per un leggero contenimento delle chiome. Sugli esemplari sofferenti annualmente vengono eseguiti interventi di sostegno attraverso la somministrazione, direttamente nel terreno, di integratori naturali che, oltre a rafforzarli, li stimolano a combattere le malattie: sono cure che, ripetute nel tempo, prolungheranno la loro vita di molti decenni. Ogni anno questo faggio, ormai anziano e indebolito da un fungo, viene "nutrito" in questo modo, per sostenerne la ripresa.
La filosofia che caratterizza la cura dell'intero Parco è la totale estraneità all'uso di rimedi chimici, nel rispetto della natura, dei suoi equilibri e dei suoi tempi di sviluppo.
Accanto a ogni esemplare abbattuto, oppure irrimediabilmente malato, la Fondazione Cosso sta inserendo un giovane albero della stessa specie, affinché, nel tempo, si possa conservare e tramandare il disegno originario del giardino.

La storia di questo meraviglioso faggio rosso ci permette di raccontare alcune delle scelte compiute dalla Fondazione Cosso nel recupero e nella tutela del Parco.
Dopo lunghi anni di abbandono, dal 2008 è iniziato un imponente lavoro di restauro che ha contemplato l’abbattimento soltanto degli alberi morti o che rappresentavano, per la loro instabilità, un pericolo per i visitatori.
Per gli alberi malati ma stabili, solo dove necessario, si è optato per un leggero contenimento delle chiome. Sugli esemplari sofferenti annualmente vengono eseguiti interventi di sostegno attraverso la somministrazione, direttamente nel terreno, di integratori naturali che, oltre a rafforzarli, li stimolano a combattere le malattie: sono cure che, ripetute nel tempo, prolungheranno la loro vita di molti decenni. Ogni anno questo faggio, ormai anziano e indebolito da un fungo, viene “nutrito” in questo modo, per sostenerne la ripresa.
La filosofia che caratterizza la cura dell’intero Parco è la totale estraneità all’uso di rimedi chimici, nel rispetto della natura, dei suoi equilibri e dei suoi tempi di sviluppo.
Accanto a ogni esemplare abbattuto, oppure irrimediabilmente malato, la Fondazione Cosso sta inserendo un giovane albero della stessa specie, affinché, nel tempo, si possa conservare e tramandare il disegno originario del giardino.