Il Viale delle Camelie secolari

Le Collezioni

Nel Parco del Castello sono presenti alcune importanti collezioni botaniche: in particolare, le camelie e le ortensie.
La camelia è una vecchia signora sempre alla moda. Lucida, come smaltata, la zia della tazza da tè, bellissima e artificiale come un salotto dell’Ottocento, tra crinoline e svenimenti.
In Piemonte ha una storia antica: sul finire del XIX secolo sorse un’intensa attività florovivaistica sul Lago Maggiore ed è probabilmente da lì che giungono gli esemplari centenari della specie japonica, introdotti nel Parco dalla contessa Sofia, che possiamo osservare qui.
La camelia proviene dall’Asia e ha un’origine antichissima: affascinante e aristocratica, a volte semplice, a volte vezzosa e complicata, più rossa, più rosa, più bianca, la camelia è silenziosa tutto l’anno e poi, come per incanto, fiorisce generosa per tre settimane in primavera, prima di abbandonare a terra i suoi fiori a formare un caratteristico tappeto colorato.
Esiste anche un’altra specie, la camelia sasanqua, che apre le corolle con il freddo. La caratteristica di sbocciare dalla fine dell’autunno a inverno inoltrato ha dato a questo fiore il soprannome di "Camelia di Natale".

La camelia è uno dei fiori rappresentativi del giardino e questo ha motivato il recente inserimento di diversi giovani esemplari della stessa specie, nell’ambito di un importante progetto di ripopolamento del giardino storico e di salvaguardia della biodiversità.

Anche il mondo delle ortensie, le hydrangee, è infinito: classificate in oltre 40 specie e circa 600 varietà, sono state introdotte in Europa dall’America settentrionale a partire dalla fine del Settecento e, dall’estremo Oriente, in particolare dalla Cina e dal Giappone, circa un secolo dopo.
Le ortensie, con le loro appariscenti bellezze e strepitose leggerezze, restano le regine incontrastate degli angoli freschi e umidi del giardino. Nel Parco ne incontreremo moltissime: amate dalla contessa Sofia, sono molti gli esemplari che, dopo quasi cent'anni, sopravvivono ancora oggi.

La fioritura delle ortensie "fa estate" ma, anche nella stagione autunnale, le foglie e le infiorescenze di alcune varietà colpiscono lo sguardo come, ad esempio, l'antica Mariesi perfecta o l'Hydrangea macrophylla, nella varietà Otaksa, i cui fiori abbandonano i tenui colori estivi e si spolverano di grigio e di verde. Oltre alle Annabel incontreremo la vecchia e simpaticissima Hydrangea arborescens, primadonna tra le felci, gli anemoni e i muschi e gloria ricercata dei giardini antichi e intelligenti. Risulteranno familiari le ortensie messe a dimora originariamente nel grande viale o, all’ombra della torre rotonda, le grandi inflorescenze coniche delle Hydrangea paniculata, bianche nel pieno dell’estate. Ci imbatteremo in alcuni esemplari di Hydrangea quercifolia, la cui bellezza risiede soprattutto nelle foglie, grandi, lobate e cuoiose, che ricordano appunto quelle di una quercia

Nel Parco del Castello sono presenti alcune importanti collezioni botaniche: in particolare, le camelie e le ortensie.
La camelia è una vecchia signora sempre alla moda. Lucida, come smaltata, la zia della tazza da tè, bellissima e artificiale come un salotto dell’Ottocento, tra crinoline e svenimenti.
In Piemonte ha una storia antica: sul finire del XIX secolo sorse un’intensa attività florovivaistica sul Lago Maggiore ed è probabilmente da lì che giungono gli esemplari centenari della specie japonica, introdotti nel Parco dalla contessa Sofia, che possiamo osservare qui.
La camelia proviene dall’Asia e ha un’origine antichissima: affascinante e aristocratica, a volte semplice, a volte vezzosa e complicata, più rossa, più rosa, più bianca, la camelia è silenziosa tutto l’anno e poi, come per incanto, fiorisce generosa per tre settimane in primavera, prima di abbandonare a terra i suoi fiori a formare un caratteristico tappeto colorato.
Esiste anche un’altra specie, la camelia sasanqua, che apre le corolle con il freddo. La caratteristica di sbocciare dalla fine dell’autunno a inverno inoltrato ha dato a questo fiore il soprannome di “Camelia di Natale”.

La camelia è uno dei fiori rappresentativi del giardino e questo ha motivato il recente inserimento di diversi giovani esemplari della stessa specie, nell’ambito di un importante progetto di ripopolamento del giardino storico e di salvaguardia della biodiversità.

Anche il mondo delle ortensie, le hydrangee, è infinito: classificate in oltre 40 specie e circa 600 varietà, sono state introdotte in Europa dall’America settentrionale a partire dalla fine del Settecento e, dall’estremo Oriente, in particolare dalla Cina e dal Giappone, circa un secolo dopo.
Le ortensie, con le loro appariscenti bellezze e strepitose leggerezze, restano le regine incontrastate degli angoli freschi e umidi del giardino. Nel Parco ne incontreremo moltissime: amate dalla contessa Sofia, sono molti gli esemplari che, dopo quasi cent’anni, sopravvivono ancora oggi.

La fioritura delle ortensie “fa estate” ma, anche nella stagione autunnale, le foglie e le infiorescenze di alcune varietà colpiscono lo sguardo come, ad esempio, l’antica Mariesi perfecta o l’Hydrangea macrophylla, nella varietà Otaksa, i cui fiori abbandonano i tenui colori estivi e si spolverano di grigio e di verde. Oltre alle Annabel incontreremo la vecchia e simpaticissima Hydrangea arborescens, primadonna tra le felci, gli anemoni e i muschi e gloria ricercata dei giardini antichi e intelligenti. Risulteranno familiari le ortensie messe a dimora originariamente nel grande viale o, all’ombra della torre rotonda, le grandi inflorescenze coniche delle Hydrangea paniculata, bianche nel pieno dell’estate. Ci imbatteremo in alcuni esemplari di Hydrangea quercifolia, la cui bellezza risiede soprattutto nelle foglie, grandi, lobate e cuoiose, che ricordano appunto quelle di una quercia




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