La Cryptomeria japonica
La Cryptomeria japonica o cedro del Giappone è una grande conifera che proviene dal Giappone e dalla Cina sud-orientale; viene introdotta in Europa nel 1861, a scopo ornamentale, su richiesta della Royal Horticultural Society.
Appartiene alla famiglia delle Cupressaceae, ha una chioma verde brillante e conica; i morbidi aghi sono disposti a spirale intorno al germoglio, i frutti sono piccoli strobili che si sviluppano in cima ai piccoli rami. È molto longeva e l’esemplare più vecchio al mondo cresce sull’isola di Yaku, in Giappone, e ha circa 3000 anni. In Italia, una cryptomeria monumentale cresce nell’Orto botanico dell’Università di Genova.
Oltre il 70% del territorio giapponese è ricoperto di foreste di cryptomerie e, spesso, le zone urbane sono incorniciate da aree verdi in cui spiccano grandi esemplari,diffusi nel Paese a seguito delle politiche di rimboschimento del periodo Edo, attorno al 1600.
In Giappone questa pianta è chiamata sugi che si traduce come pino pavone o abete della misericordia. Data la sua importanza simbolica e spirituale, spesso la si ritrova nei giardini e nei viali vicini ai templi; i monaci buddisti usano la sua resina per preparare l’incenso.

La Cryptomeria japonica o cedro del Giappone è una grande conifera che proviene dal Giappone e dalla Cina sud-orientale; viene introdotta in Europa nel 1861, a scopo ornamentale, su richiesta della Royal Horticultural Society.
Appartiene alla famiglia delle Cupressaceae, ha una chioma verde brillante e conica; i morbidi aghi sono disposti a spirale intorno al germoglio, i frutti sono piccoli strobili che si sviluppano in cima ai piccoli rami. È molto longeva e l’esemplare più vecchio al mondo cresce sull’isola di Yaku, in Giappone, e ha circa 3000 anni. In Italia, una cryptomeria monumentale cresce nell’Orto botanico dell’Università di Genova.
Oltre il 70% del territorio giapponese è ricoperto di foreste di cryptomerie e, spesso, le zone urbane sono incorniciate da aree verdi in cui spiccano grandi esemplari,diffusi nel Paese a seguito delle politiche di rimboschimento del periodo Edo, attorno al 1600.
In Giappone questa pianta è chiamata sugi che si traduce come pino pavone o abete della misericordia. Data la sua importanza simbolica e spirituale, spesso la si ritrova nei giardini e nei viali vicini ai templi; i monaci buddisti usano la sua resina per preparare l’incenso.
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