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Di erbe e di fiori. Erbari d’autore.

Da Belser e Penone, da De Pisis a Cage

Il 2025 sarà l’anno dedicato al racconto del nostro parco storico. La Fondazione Cosso presenterà il progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria del Parco del Castello di Miradolo, finanziato grazie ai fondi PNRR del bando del Ministero della Cultura. Un’altra importante tappa nel percorso iniziato nel 2008 dalla fondazione per valorizzare questo patrimonio e restituirlo alla comunità con grande impegno e risorse proprie.

In questo contesto si inserisce la mostra Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage, che esplora il legame tra arte e natura attraverso erbari storici e opere contemporanee. Accosta lavori di artisti come Giuseppe Penone, Filippo De Pisis, Wolfgang Laib, Piero Gilardi e Betty Danon agli erbari di studiosi quali Basilius Besler, Carlo Allioni e Ada e Alfonso Sella. L’esposizione indaga il bisogno umano di classificare e misurare il mondo, la fragilità della materia e la connessione tra natura, memoria e arte. Oltre 30 opere provenienti da collezioni private e istituzioni museali offrono una riflessione sul rapporto tra passato e presente, tra realtà e immaginazione. I lavori spaziano da installazioni, sculture e pittura a sperimentazioni con materiali naturali, come polline, fiori ed erbe.

Curata dalla Fondazione Cosso e Roberto Galimberti, con la consulenza iconografica di Enrica Melossi.

Installazione sonora di Avant-dernière pensée

Percorso didattico Da un metro in giù


Apre al pubblico sabato 22 marzo, ore 15
Orari: lunedì, sabato e domenica, dalle 10 alle 18,30


INFORMAZIONI

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO) – Italy

+ 39 0121 502761 www.fondazionecosso.com

Betty Danon, Green sounds, 1978-1980, inchiostro di china e fiori secchi su carta, 21,5×22 cm, courtesy GALLERIA TIZIANA DI CARO

L’INSTALLAZIONE SONORA

Al quiz Lascia o Raddoppia?, il 26 febbraio 1959, John Cage si presenta come esperto di funghi; nel settembre dello stesso anno tiene il corso Mushroom Identification alla New School for Social Research di New York; nel 1962 è tra i fondatori della New York Mycological Society. Nel 1972, insieme a Lois Long, scrittrice e designer, e al micologo Alexander Hanchett Smith, pubblica The Mushroom Book, un libro d’artista in settantacinque esemplari con venti litografie non numerate in carta giapponese traslucida, in cui rielabora la tecnica del collage, distribuendo sulla pagina parole e immagini che ricalcano la struttura delle spore.

Questa premessa sembra chiarire la relazione tra la musica di Cage e i funghi: “Sono giunto alla conclusione che si può imparare molto sulla musica dedicandosi ai funghi (…): più li si conosce e meno ci si sente sicuri sulla loro identità, danno scacco matto ai nostri tentativi di classificazione e di indagine”.

Se la composizione musicale è un processo e non un oggetto, allora l’artista, secondo Cage, ha il compito di lasciare che i suoni (anche quelli che riempiono il silenzio) semplicemente siano senza scopo, sparsi, casuali, indeterminati. La musica non è trasformazione del mondo, è restituzione della complessità del suo suono.

L’installazione sonora, a cura del progetto Avant-dernière pensée, è una rilettura del brano In a Landscape, che John Cage compone nel 1948, in cui una lenta sequenza di note omoritmiche al pianoforte, separate tra loro dallo stesso intervallo, tracciano un paesaggio sonoro che è un omaggio alla musique dameublement (musica darredo) di Erik Satie. Nell’installazione, due pianoforti eseguono la partitura simultaneamente e, nella libertà dell’andamento che il brano prevede, sottolineano l’impossibile coincidenza tra le interpretazioni. Il sistema di diffusione del suono progettato per le sale espositive costruisce lo spazio, ne muta i confini percettivi e sottolinea lo iato che intercorre tra il pensiero dell’esecuzione e il suo farsi suono, come se la ricerca dell’idea musicale che si compie nell’azione del suonare dovesse essere trovata “nello stesso modo in cui si trovano i funghi selvatici nella foresta, semplicemente guardando”. O ascoltando.


UNA MOSTRA PER TUTTI
Parallelamente alla mostra si articola il progetto Da un metro in giù: un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda, tradotto in lingua inglese, francese, Easy to Read e Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).
Anche i testi di sala della mostra sono presenti nella traduzione in lingua inglese e francese e sono a disposizione, lungo il percorso di visita, in versione accessibile Easy to Read, Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), LIS – Lingua dei Segni Italiana e audio-descrizione. Sono disponibili mappe accessibili e, su richiesta preventiva, Storie Sociali per aiutare le persone con autismo a comprendere e prepararsi al meglio all’esperienza di visita della mostra e del Castello.
Lungo il percorso espositivo è disponibile uno “Spazio Calmo”, un ambiente dedicato a quanti sentano la necessità di ritrovare la quiete e fare una pausa durante la visita.


INFO
Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)
0121 502761 | prenotazioni@fondazionecosso.it
Orari: sabato, domenica, lunedì ore 10/18:30
Per la visita non è richiesta la prenotazione.
La prenotazione è obbligatoria per tutte le attività (visite guidate, incontri, laboratori didattici).


Biglietti:
Ingresso – 15 euro intero, 12 euro ridotto (gruppi, over 65, convenzioni), 10 euro ridotto (12-26 anni, studenti universitari), 5 euro Ridotto Carta Giovani Città di Pinerolo e scuole
Gratuito: 0-11 anni, Disability card e accompagnatore, Passaporto culturale, Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card

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