Mezz’ora con…Daniele Jalla
“L’Emblema della Repubblica Italiana a seconda dei gusti. La vera storia”.
Con Daniele Jalla
“La vicenda che portò all’adozione dell’Emblema è stata ricostruita nel dettaglio innanzitutto da Mario Serio, il primo ad essersene occupato attingendo alle fonti conservate dall’Archivio Centrale dello Stato che al tempo dirigeva. Dopo di lui, altri se ne sono interessati, fondamentalmente a partire dal suo saggio, ma anche aggiungendo altri elementi, dettagli, considerazioni. A margine, molto a margine si è andata sviluppando una diatriba curiosa, volta a stabilire se l’Emblema avesse una radice massonica e se il suo autore fosse massone, per alcuni una colpa, per altri un punto di merito. Nipote dell’autore dell’Emblema, ho avuto il privilegio di poter consultare l’archivio di famiglia e questo mi consente di intervenire apportando nuovi elementi alla ricostruzione della vicenda, che in parte consentono di esaminarla dal punto di vista dell’autore, in parte aggiungono pochi, ma fondamentali dettagli in grado di arricchirne l’interpretazione e al tempo stesso di smentire altre ipotesi, quelle più campate per aria, peraltro”.
Storico di formazione, Daniele Jalla ha lavorato presso l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte dal 1980 al 1994 e, dal 1994 al 2012, ha diretto i Servizi museali della Città di Torino. Dal 1999 in poi è stato docente a contratto di museografia, legislazione dei beni culturali, gestione dei musei e delle organizzazioni culturali in diversi Atenei italiani. Nella sua attività di ricerca si è interessato di storia orale, di storia della deportazione, di museologia e museografia, di cultura alpina e di storia valdese, pubblicando sull’insieme di questi argomenti più di 190 titoli tra saggi, articoli e volumi. Ha ideato o partecipato alla concezione e realizzazione di numerose mostre e di musei come il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra e dei Diritti e delle Libertà di Torino (2003), l’Ecomuseo Urbano di Torino (2004), il Museo delle Alpi del Forte di Bard (2006), il Museo della Frutta (Torino 2007), MuseoTorino (2011), il Museo delle Frontiere e Fortificazioni Alpine (Forte di Bard 2012). “Chevalier de l’ordre des arts et des lettres” della Repubblica Francese, vive tra Torino e Torre Pellice dov’è nato nel 1950.
Da febbraio a giugno, sei conversazioni con esperti d’arte, artisti, collezionisti, intorno alla mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”.
Francesco Poli e Oscar Chiantore, Giovanni Frangi, Enrico Carlo Bonanate, Giulio Caresio, Rosellina Archinto, Daniele Jalla sono i protagonisti degli appuntamenti di approfondimento sulle tematiche e sulle opere esposte.
Le 6 conversazioni sono in programma dal 26 febbraio al 2 giugno, il sabato pomeriggio alle ore 15. Sono gratuite, comprese nel biglietto di ingresso alla mostra, ed aperte a visitatori, appassionati d’arte ed insegnanti (gli incontri sono infatti inseriti nel calendario del corso docenti del Progetto Ulisse, accreditato dal MIUR a livello regionale). Ad ogni appuntamento, alle 16,30, segue una visita guidata con i curatori della mostra Paola Eynard e Roberto Galimberti. Per rendere il più possibile i contenuti accessibili al pubblico è prevista la registrazione audio degli incontri e la successiva pubblicazione sul canale Spotify del Castello di Miradolo.
Gli incontri, a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti, in collaborazione con Enrica Melossi, sono progettati e organizzati dalla Fondazione Cosso.