Il Parco di Miradolo è un contesto naturale in continua trasformazione, ma allo stesso tempo da preservare nella propria identità storica.
Dal 2007, dopo l’accertamento di una condizione di conservazione e salute molto precaria degli esemplari arborei, si è provveduto a una sistematica pulitura, con rimozione di rovi, alberi morti o caduti. A seguire, la ricostruzione delle colonne dei cancelli e del muro di cinta che delimita la proprietà, la messa in sicurezza di tutta la zona, le verifiche statiche e di salute dei grandi alberi.
Insieme alle operazioni di manutenzione e conservazione, è iniziata l’analisi della componente arborea, a seguito della quale, accanto alla costante cura degli esemplari storici si è avviato un progetto di reinserimento della specie vegetali già presenti e di quelle assenti ma attestate nei documenti storici.
Ritrovato il suo antico splendore, è tempo di far riscoprire il Parco a grandi e piccini.
Un percorso guidato da targhe botaniche e la divisione degli spazi verdi in aree tematiche informa il pubblico e suggerisce sguardi attenti ai dettagli. Il Parco è uno spazio aperto a tutti, con panchine per riposarsi o godere del silenzio della natura, scorci unici da cui lasciarsi ispirare.
Un primo inserimento di arbusti e alberi messi a dimora nel 2014 si ispira ai principi filologici ed ecologico-paesistici, con l’utilizzo di specie autoctone, e non solo, in linea con la tendenza al collezionismo arboricolo tipica delle epoche passate.
Dal 2008 la Fondazione Cosso si occupa del recupero, mantenimento e valorizzazione del Parco: dalla pulitura e messa in sicurezza, alla cura degli esemplari malati, fino alle attività intraprese al fine di far conoscere il patrimonio naturalistico di questo sito con visite guidate, laboratori per scuole di ogni ordine e grado, iniziative per famiglie.
Nel 2017 il grande lavoro svolto, durato 10 anni, ha portato al progetto di valorizzazione Invito al Parco che, anche attraverso il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, ha promosso il Parco e la conoscenza della natura, nelle 4 stagioni.
Nel 2019 è nato il progetto Invito al Parco – Il Camelieto che approfondisce l’esperienza immersiva del visitatore nella natura.
Nel 2019 la Fondazione Cosso avvia interventi straordinari sul Parco, compresi anche nell’ambito del progetto presentato dal Comune di San Secondo di Pinerolo a G.A.L. Escartons e Valli Valdesi, per il Piano di sviluppo locale 2014-2020 “E.V.V.A.I. Escartons Valli Valdesi Azioni Intelligenti Turismi, altruismi, alte reti sostenibili”.
Obiettivo di questi interventi è proseguire il lavoro di tutela del Parco, con una serie di attività di monitoraggio, potatura e cura dei grandi alberi, anche alla luce dell’inserimento di ben 5 alberi all’interno dell’elenco nazionale degli alberi monumentali da parte della Regione Piemonte.
L’orto del Castello di Miradolo è rinato nel 2021 per volontà della Fondazione Cosso, grazie alla visione di Paola Eynard, la quale ha trovato nell’Architetto Paolo Pejrone un interlocutore prezioso, interprete perfetto del desiderio di restituire a questo luogo la poesia di un tempo e la sua antica vocazione.
L’orto ha forma circolare: armonioso, chiuso, protetto.
Affaccia sulla corte rustica e ne completa l’originaria vocazione agricola insieme a stalla, fienile, forno, pollaio e lavatoio. Si sviluppa intorno all’asse centrale che attraversa il portale d’accesso all’antica cascina, l’aia e il Palazzo, fino alla torre rotonda.
Ricerche d’archivio hanno rivelato che già nel Seicento esisteva una “cassina” di Miradolo, corredata da ampi terreni, vigne e frutteti, di proprietà della famiglia Macello, poi Massel di Caresana, intorno alla quale sarebbero poi sorti il “palazzo” e il “giardino” di Miradolo, tra il XVIII e il XIX secolo.
Nel 2022, con il progetto Il Parco del Castello di Miradolo. Storia di una rinascita, ottavo in graduatoria tra i migliori progetti italiani e primo in Piemonte tra tutti i partecipanti della regione, la Fondazione Cosso ottiene i fondi del PNRR tramite il bando del ministero della Cultura dedicato ai parchi e ai giardini storici, finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU. Il finanziamento consente di migliorare ancora l’offerta culturale e di servizi oltre alla gestione, manutenzione, sicurezza, sostenibilità ambientale e accoglienza del Parco.
Tra le numerose iniziative di recupero e manutenzione straordinaria previste nell’ambito del progetto, a completamento di quanto già fatto negli anni passati, sono programmati: ripristino siepi, potature, interventi arboricolturali, consolidamenti e analisi di pericolosità degli alberi; analisi del rischio mediante applicazione protocollo QTRA; piantumazione di nuovi elementi vegetali con particolare attenzione al recupero del sottobosco (alberi, arbusti, erbacee); eliminazione di elementi vegetali non coerenti con il disegno originale; piantumazione di arbusti idonei all’attrazione della fauna selvatica e di insetti pronubi, sistemazione vialetti, restauro dell’antico lavatoio e restauro dell’antico sistema dei canali.
Altri interventi riguardano la componente impiantistica, la sicurezza e l’accessibilità.
Grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, verrà condotta un’analisi storica archivistica per il riconoscimento degli elementi compositivi del parco.