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A partire dal 15 maggio 2021, la Fondazione Cosso propone una grande mostra dedicata ai progetti e al pensiero dell’architetto Paolo Pejrone, laureato in Architettura con Carlo Mollino, collaboratore di Russel Page e Roberto Burle Marx e autore di alcuni dei più importanti e significativi giardini del mondo.

L’idea nasce da un anno di incontri, interviste e riflessioni con l’architetto Paolo Pejrone che il 7 giugno 2021 ha compiuto80 anni e che, in oltre 50 anni di carriera, ha progettato più di 800 giardini.

La mostra, a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti, si sviluppa attorno al concetto di abbecedario: un cammino ideale, in rigoroso dis – ordine alfabetico, di pensieri, riferimenti, dubbi e speranze, per imparare a leggere non soltanto il giardino ma i grandi temi che, nella contemporaneità, rappresentano la sfida che stiamo vivendo nel rapporto tra uomo e ambiente. La A di anarchia e di alberi, la T di tempo, la P di pazienza, la S di sogno, la C di calma – in giardino serve averla, la O di orto – la passione di una vita, sono soltanto alcuni esempi.

Elementi cruciali del progetto sono la stagionalità dell’esposizione e il percorso della mostra, che non soltanto si sviluppa nelle quindici sale storiche del Castello di Miradolo ma si diffonde anche nel parco all’inglese che circonda l’antica dimora, in cui è possibile incontrare alcune specie botaniche provenienti da tutto il mondo e cinque alberi monumentali.

La mostra dura un anno e conduce il visitatore in un viaggio “oltre il giardino”, attraverso il pensiero, la filosofia, il “mondo” personale e segreto, di Paolo Pejrone: le parole costruiscono un dialogo immaginario con importanti opere d’arte, da Richard Long a Andy Warhol e Joseph Beuys, da Fortunato Depero a Filippo De Pisis, da Jessie Boswell a Giulio Paolini, da Piero Gilardi a Paolo Paschetto, autore dell’emblema della Repubblica italiana, e con oggetti, fotografie, acquerelli, progetti, memorabilia, video installazioni che cambieranno nel tempo. Appositamente per una delle sale del Castello, l’artista internazionale Giorgio Griffa ha ideato e realizzato un’opera sul tema della frammentarietà del mondo che ci circonda.
La mostra, come il giardino, crescerà, muterà, si evolverà attraversando le quattro stagioni, in un ideale contrappunto di pensieri e riferimenti.

L’esposizione è completata da un’installazione sonora appositamente dedicata, a cura del progetto artistico Avant-dernière pensée.

 

L’ORTO DEL CASTELLO
Questo progetto, inoltre, permette al pubblico di scoprire l’Orto del Castello: l’idea di far rinascere l’orto al Castello di Miradolo è un desiderio da anni che ha preso vita grazie alla capacità visionaria dell’Architetto, condivisa da Paola Eynard, e delle numerose persone che ne hanno permesso il ripristino, in occasione della mostra. Si avvia così a rinascere anche l’anima rustica del Castello, contrappunto di quella nobile, che diventa visitabile per la prima volta con la stalla, il fienile, il forno, il pollaio e il lavatoio.

 

DA UN METRO IN GIÙ
Nelle sale e, per la prima volta, anche nel Parco, parallelamente alla mostra, si sviluppa come di consueto il progetto Da un metro in giù: un percorso didattico, per i visitatori di tutte le età, in oltre 40 giochi, per esplorare i processi nascosti dietro un giardino e per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare la realtà che ci circonda.

 

OLTRE LA MOSTRA
Oltre la mostra, la Fondazione Cosso ha creato una visita guidata in cuffia nel Parco storico del Castello di Miradolo: quattro itinerari di passeggiata, uno per ogni stagione, quattro racconti diversi, alla scoperta non solo delle bellezze del parco ma del mutare della natura.
Per 12 mesi, attività didattiche per scuole e famiglie e incontri letterari e divulgativi approfondiranno i temi del paesaggio, dell’ambiente, della biodiversità, in continuità con il lavoro svolto dalla Fondazione Cosso in questi anni per sensibilizzare e costruire un nuovo e profondo rapporto con il paesaggio che ci circonda.

Le ricerche iconografiche sono a cura di Enrica Melossi.

La caffetteria del Castello accoglierà i visitatori nell’arco della giornata con proposte dolci e salate servite nella corte interna e pic nic sull’erba.

 

Giorni e orari di apertura: venerdì, sabato, domenica e lunedì, ore 10/18.30 (ultimo ingresso 17.00)
Ingresso solo su prenotazione: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Aperto ogni giorno, su prenotazione, per gruppi e scuole.

Tariffe ingresso mostra + parco + audio guida doppia (mostra e parco)
Intero 15 €
Ridotto gruppi, over 65, studenti fino a 26 anni, convenzioni: 12 €
Ridotto 6-14 anni: 7 € comprensivo di kit didattico
Ridotto 3-6 anni: 2 € comprensivo di kit didattico
Gratuiti 0-3 anni, Abbonati Musei, Torino + Piemonte card, Passaparto culturale

Tariffa family, 2 adulti + 2 bambini sopra i 6 anni: 35€

Ingresso solo parco: 5 €
Gratuito fino a 6 anni, Abbonati Musei.

Paolo Pejrone
Per Paolo Pejrone, nato a Torino nel 1941, l’amore per l’orto e per il giardino nasce da bambino, quando nella casa di Torino impara a conoscere le piante. Si laurea in Architettura al Politecnico di Torino con Carlo Mollino, tra i più noti architetti del secolo scorso e fotografo di talento.
Il suo universo è profondo, assolutamente originale: già dagli anni della formazione diventa allievo di Russel Page (1906 – 1985), uno dei più grandi paesaggisti inglesi del Novecento e, dopo qualche tempo, raggiunge lo studio di Roberto Burle Marx (1909 – 1994), a Rio de Janeiro, per collaborare con lo straordinario paesaggista pittore.
Dal 1970 lavora come architetto di giardini in Italia, Francia, Svizzera, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio, Principato di Monaco e Austria. Dal 1972 collabora continuativamente, sul tema del giardino, con numerosi giornali, riviste d’opinione e specialistiche. Ha raccontato di giardini e orti felici attraverso numerosi libri editi da Feltrinelli, Mondadori, Einaudi.
È fondatore e Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino ed è l’ideatore della mostra-mercato “Tre giorni per il Giardino” al Castello di Masino. Nel 2013 è stato insignito del titolo di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres” dal Ministero della Cultura e Comunicazione di Francia.

 

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